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Antiche tecniche di stampa

Con Antiche Tecniche di Stampa, Metodi di Stampa Alternativi, Stampa d’Arte, Antichi Procedimenti Fotografici e altri termini simili in pratica si definisce la stessa cosa.

 

Se non esiste un nome univoco che le identifica (ogni attore sceglie come meglio crede) tanto meno esiste una catalogazione precisa su quali procedimenti far rientrare in questa categoria.

 

Di preferenza per identificarle si utilizza il termine Antiche Tecniche di Stampa, ma anche questo nome è quanto mai inappropriato: ad esempio la classica stampa in B&N (Gelatina Bromuro di Argento) che consideriamo attuale è di almeno trenta anni più vecchia della Resinotipia che consideriamo una tecnica antica. Ma non è il solo caso. Quindi anche “Antichi Procedimenti Fotografici” sarebbe inappropriato, ma almeno renderebbe chiaro che sono compresi in aggiunta i procedimenti positivi come il Calotipo, il Collodio ed altri.

 

Mi piace chiamarle Antiche Tecniche di Stampa e ci comprendo tutti quei procedimenti positivi e negativi che devono avere due caratteristiche fondamentali: non si utilizzano i prodotti del commercio (carte e pellicole), e soprattutto il “prodotto sensibile” va preparato e reso sensibile alla luce da sé stessi.

 

 

 

 

→ Carta Albuminata (2006)

→ Sulla Callitipia (libro 1998)

→ Resinotipia

→ Su un nuovo metodo di Callitipia (2003)

→ Uso degli ossalati doppi (2004)

→ Piccolo trattato sui procedimenti fotografici al pigmento

→ Sul negativo digitale per le Antiche Tecniche (2006)